15 curiosità su Il Signore degli Anelli – 2

4. Il Signore degli Anelli non un’allegoria

Nonostante molti cerchino di trovare elementi simbolici in tutta la narrazione, Il Signore degli Anelli non è un’allegoria e, anzi, bisogna dire che Tolkien stesso odiasse l’idea. L’autore voleva che i suoi romanzi fossero dei richiami a fatti storici più che altro, perciò, chi ha voluto credere che Sauron fosse Hitler, Saruman Mussolini e l’Anello la bomba atomica, dovrebbe ripensarci. Ecco cosa Tolkien pensava, in realtà, dell’allegoria:

Detesto cordialmente l’allegoria in tutte le sue manifestazioni, e l’ho sempre detestata da quando sono diventato abbastanza vecchio e attento da scoprirne la presenza. Preferisco di gran lunga la storia, vera o finta che sia, con la sua svariata applicabilità al pensiero e all’esperienza dei lettori

5. Il Signore degli Anelli è stato scritto a mano

Non solo a mano, ma con un’impugnatura a due dita. Tolkien non usò la macchina da scrivere per creare Il Signore degli Anelli ma il lavoro venne fatto a mano. Per la pubblicazione delle 1200 pagine ci vollero 14 anni, “estenuanti”, come lo stesso autore ammise in un’intervista.

6. Prima le lingue, poi Il Signore degli Anelli

Tolkien, filologo e appassionato linguista, scrisse la storia de Il Signore degli Anelli dopo aver inventato alcune delle numerose lingue parlate nel romanzo. La storia della Terra di Mezzo fu quasi il pretesto per far vivere i linguaggi creati, come le lingue elfiche influenzate dal gallese e finnico, il Linguaggio Nero di Sauron e il Khuzdul dei Nani. Lo stesso autore ammise di aver creato prima le lingue e poi la trama: “prima il nome, poi la storia”.

7. Tolkien e la fanciulla elfica

Un’antica storia d’amore tra un uomo della Terra di Mezzo e una donna elfica viene raccontata nel romanzo come une delle più grandi avventure dei Tempi Remoti. I nomi di quei due innamorati sono stati incisi sulle tombe dei coniugi Tolkien: “Beren” sulla lapide di John Ronald Reuel, “Luthien” su quella della moglie.

 

8. Il film di Kubrick con i Beatles

Tolkien non si oppose mai all’idea di un adattamento cinematografico del suo romanzo, ma lui stesso bocciò un bizzarro progetto, negli anni ’60, pensato dai Beatles. La band consultò Stanley Kubrick per realizzare con lui in film, ma il regista definì il libro “immenso e infilmabile”. Tolkien, ad ogni modo, non apprezzò l’idea che il film fosse interpretato dai Beatles, che si sarebbero divisi i ruoli in modo piuttosto assurdo: Paul MacCartney come Frodo, Ringo Starr come Sam e George Harrison come Gandalf.

9. Gandalf dallo spirito del Nord

Tolkien si ispirò molto alla mitologia nordica e anglosassone per la trama e i nomi dei personaggi. In particolare, nell’Edda Poetica (raccolta di poemi in norreno) possiamo trovare numerosi nomi di nani creati da Tolkien, così come il nome dello stregone. Gandalf, nella mitologia, è un Dverg, uno spirito magico e protettivo e il suo personaggio è anche collegato al dio Odino, vecchio saggio con la barba bianca, che diffonde conoscenza.