Recensione : il collezionista di Marsiglia, Peter Mayle

Dal bestseller Un anno in Provenza’ (Edt, 1992), pubblicato in prima edizione in lingua originale nel 1989, sono più di vent’anni che lo scrittore inglese Peter Mayle intrattiene buongustai, francofili e ‘viaggiatori in poltrona‘ con le sue avventure eno-gastronomiche nel sud della Francia e quindi nessuno si sorprenderà se la Garzanti Libri pubblicherà per il prossimo 10 marzo 2011, ‘Il collezionista di Marsiglia’ (The Vintage Caper), l’ultimo romanzo di Mayle ambientato ancora una volta nel Paese capace di irritarlo e affascinarlo in egual misura.

Una nuova opera di letteratura poliziesca che ci accompagnerà da Los Angeles a Parigi con una prima fermata al delizioso Café Marly, per continuare tra i vigneti pianeggianti di Bordeaux e passare ai colori e i profumi della Provenza, fino a sfiorare i grandiosi palazzi e i lunghi viali alberati di Marsiglia.

La trama ci porta a fare la conoscenza di Danny Roth, un ricco avvocato di Los Angeles che dalla vita ha avuto proprio tutto: una giovane moglie bionda e alla moda, una serie di case a New York e ad Aspen e una preziosa collezione di bottiglie di vino, tra cui oltre 500 bottiglie di Lafite Rothschild, Latour, Margaux, Figeac e Pétrus delle annate più pregiate.

Ma Danny è comunque un uomo insoddisfatto e si sente poco apprezzato, così decide di far conoscere i suoi tre milioni di dollari investiti in vino in una intervista rilasciata a tutta pagina sul Los Angeles Times, con tanto di fotografie che illustrano i suoi gioielli enologici. Mai decisione fu così tanto azzardata! Mentre Danny si trova in vacanza ad Aspen, la sua preziosa collezione viene misteriosamente trafugata e per risalire ai responsabili la sua compagnia di assicurazione ingaggia un investigatore privato, Sam Levitt, probabilmente l’unico in grado di incastrare i colpevoli.