La
rapidità con cui le applicazioni scientifiche alla tecnologia si
realizza è sempre più visibile, non tutti ne cogliamo l’importanza
(negativa o positiva che si voglia giudicare), ne comprendiamo i
risvolti, ne valutiamo le ricadute sulla nostra esistenza.
Le
conoscenze scolastiche della maggior parte di noi sono fondate su una
visione newtoniana della natura e su una concezione etica dei valori.
Credo che il disagio, che serpeggia nelle nostre coscienze e
che c’impedisce di trovare la forza d’avere idee, principi e
sentimenti, per i quali impegnare noi stessi, derivi in gran parte da
una sfasatura tra le nostre credenze e la realtà.
Ebbene,
nell’educazione newtoniana si dava la certezza delle leggi fisiche,
sperimentate e dimostrabili; i calcoli matematici rispondevano
aderendo alle ipotesi; tutto quadrava. Quale sorpresa colse il mondo
della scienza, quando, nei primi anni sessanta, i calcoli matematici
– resi possibili dalle moderne tecnologie (i calcolatori, anche se
allora primitivi) – rivelarono che le inamovibili certezze
delle leggi fisiche non erano che una piccola parte del comportamento
della natura!
Fu alla fine del 1961 che un meteorologo,
Edward Lorenz, andò a prendere un caffé.e lasciò che il
lento computer di allora elaborasse dei calcoli appena impostati.
Quando tornò un’ora dopo , vide stampato sul tabulato “l’atto
di nascita di una nuova scienza” (*).
Lorenz aveva
dato al computer l’ordine di calcolare una curva descrivente
l’andamento del tempo atmosferico a partire dai dati di una tabella.
Egli aveva però tolto alcuni decimali al primo dato immesso nel
computer, pensando di abbreviare il percorso.
Secondo le sue
conoscenze, quelle fino ad allora note, il cambiamento avrebbe dovuto
procurare un risultato proporzionale. Invece … la proporzione era
saltata! A un evento iniziale era conseguito un nuovo evento
imprevedibile e non calcolabile.
Da qui partirono
esperimenti e studi nei più svariati campi della scienza,
dall’idraulica alla sociologia , dall’economia alla matematica. (**)
La nuova scienza trovò riscontro in ambiti inaspettati.
Possiamo considerare caotici, ad esempio, alcuni crolli della borsa
(vedi le crisi asiatica o messicana) o addirittura di sistema (vedi
Argentina).
Accade, infatti, che un episodio imprevedibile
avvenga in un punto qualsiasi d’una catena di fenomeni, rompa
l’equilibrio fino ad allora stabile e faccia precipitare la
situazione data con turbolenze assolutamente inaspettate. Ciò capita
tutti i giorni col tempo in meteorologia: prolungate siccità o
ininterrotte piogge possono mandare in malora, all’insaputa di tutti,
interi cicli agricoli con ripercussioni in tutti i settori
dell’economia. Ciò avviene anche con la vita di ciascuno di noi:
innamoramenti improvvisi o malattie impreviste (chi l’avrebbe mai
pensato?) sconvolgono stili di vita e assetti consolidati,
trascinando con sè ignari familiari, parenti e amici. Incalcolabili
le conseguenze.